Cambio Cognome

Ciò che segue riguarda l'aggiunzione del cognome materno al paterno (o del paterno al  materno) da chiedere DOPO la prima registrazione anagrafica col solo paterno (o col solo materno) conseguente alla nascita. Riguarda quindi l'aggiunzione del cognome mancante di uno dei genitori e non la sostituzione, cosa molto più difficile e complessa anche sul piano della documentazione.
Si segnala che la recente SENTENZA n. 131/2022 della Corte Costituzionale sul COGNOME dei Figli ha dichiarato ILLEGITTIMA l'attribuzione automatica del cognome paterno. Pertanto, al momento della nascita e in quello dell'adozione, il figlio assume il cognome di entrambi i genitori, nell'ordine da questi stabilito. Soltanto in caso di accordo espresso dai genitori il figlio potrà assumere		FIRMA LA NUOVA PETIZIONE
un solo cognome, di un genitore o dell'altro. Qualora vi fosse invece disaccordo sull'ordine dei cognomi nel doppio, la decisione spetterà al giudice, in assenza al momento di una legge o di altro strumento specifico che regoli diversamente la materia.
Per quanto concerne invece la modifica del cognome per i figli NATI PRIMA della sentenza su indicata, si segnala l’ancor più recente SENTENZA n. 661 del 18 aprile 2024 del TAR del Veneto, in cui si  dichiara che  alla luce della «lettura costituzionalmente orientata della normativa e dei principi espressi dalla Corte (direttamente applicabili alla presente fattispecie come statuito da Cons. Stato, Sez. III, n. 8422 del 2023) (…) non può essere riconosciuto al dissenso manifestato dal padre alcun effetto automatico impeditivo dell’esame dell’istanza della madre, sussistendo piena uguaglianza e pari dignità morale e giuridica tra entrambi i genitori e ben potendo coesistere i rispettivi cognomi (…) in quanto funzionali alla definizione dell’identità del figlio». È da tener presente che una sentenza di un TAR ha valore orientativo ma non direttamente applicativo al di fuori del caso per il quale è stata pronunciata. La prassi per la modifica del cognome DOPO l’attribuzione effettuata alla nascita, di esclusiva competenza delle Prefetture, rimane per adesso immutata, benché una riflessione sul contenuto della citata sentenza della Corte costituzionale nonché sul contenuto della sentenza del TAR del Veneto sopra citata dovrebbe indurre i Prefetti a non considerare imprescindibile l’eventuale dissenso all’aggiunta espresso da uno dei genitori. Si consiglia dunque di utilizzare le procedure prefettizie anche nel caso in cui mancasse il consenso dell’altro genitore, richiamando in calce la sentenza n. 661 del 18 aprile 2024 del TAR del Veneto, pur sapendo di rimanere esposte/i alla necessità di un ricorso al TAR della propria regione in caso di rifiuto prefettizio.  Si ricorda infine che la circolare n. 7/2017 del 14 giugno del Ministero dell’Interno (Direzione Centrale Servizi Demografici), con una lettura ad avviso di alcuni restrittiva di una precedente sentenza della Corte (286/2016), stabiliva che “le relative novità ordinamentali” che da quella derivano “riguardino unicamente la posposizione” del cognome materno “al cognome paterno e non l'anteposizione”. Tuttavia tutte le norme relative alla preminenza del paterno sono state successivamente dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale IN ASSOLUTO, con la sentenza 131/2022 e, se sono tali, anche il divieto di anteposizione del materno a cui si sono uniformate fin qui le Prefetture deve essere considerato ILLEGITTIMO. Da notare che, poiché in Italia non esiste al momento una legge positiva che regoli espressamente il doppio cognome, quello che si ottiene con queste pratiche è sempre un cognome unico, composto però di due elementi. Infine SI RICORDA che l'intera procedura è ancora sotto il segno della concessione e non del diritto benché le opposizioni delle Prefetture non possano mai essere arbitrarie, com'era già stato evidenziato nella circolare 14 del 2012. Tuttavia, anche se in linea maggioritaria le diverse Prefetture risultano orientate a un pacifico accoglimento delle domande di aggiunta del cognome materno - purché motivate e non in contrasto con l’interesse del minore o di eventuali terzi, o addirittura in conflitto con l’interesse pubblico - in qualche luogo di questa nostra Italia si sono verificati casi di rigetto ideologico di domande presentate da entrambi i genitori di un minore e che avrebbero altrove trovato accettazione. Per scongiurare dunque il più possibile gli episodi di rigetto, SI RACCOMANDA di formulare sempre correttamente la domanda riguardante i minori, evidenziando cioè l'interesse dei figli (l’unico valido per legge) e non un qualche interesse personale dei genitori, e di adeguare a questo particolare taglio le motivazioni che vengono scelte, tenendo presente che quel che può essere utilizzato per minori già adolescenti, capaci dunque di pensiero proprio, potrebbe rivelarsi poco adatto, se non addirittura inopportuno, nel caso di minori ancora in tenera età. _________________________________________________ Per informazioni generali sulla PROCEDURA, andare alla pagina Prassi cambio (->∆), che contiene anche informazioni sulle variazioni da apportare ai documenti DOPO il cambio cognome. _________________________________________________ Per avere informazioni in caso di difficoltà iscriversi al gruppo Facebook IL COGNOME MATERNO IN ITALIA - Procedure prefettizie e anagrafiche, rispondendo alle domande relative alla richiesta di iscrizione _________________________________________________
9 Febbraio 2014 – 8 giugno 2024	© Iole Natoli