FARE UN FIGLIO PER ALTRI
o della soggezione patriarcale | |||
di Iole Natoli *
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L’idea di "FARE UN FIGLIO PER ALTRI" è sempre stata presente in latenza nelle donne, tranne che nelle società matriarcali. Per quanto le riforme del diritto di famiglia abbiano modificato molte cose nel mondo, opera ancora sotterraneamente il vissuto che ci è stato consegnato dalle nostre madri e antenate. La famiglia è ancora rappresentata dal padre tramite l’uso della patronimia, scarsamente intaccato dalle riforme nei Paesi dove una diversa legge sul cognome dei figli è stata introdotta.
Da noi ad esempio il linguaggio corrente, specie quello di origine chiesastica declinato da certi politici, descrive la famiglia come unione dell'UOMO con la DONNA - in barba all'ordine alfabetico cui si ricorre in altre circostanze - ponendo l'uomo a ORIGINE INDISCUSSA della vita, della "stirpe", dei figli.
Possiamo dunque ricercare mille concause atte a favorire l’idea che l’utero in affitto o la GPA possano esistere, ma all’origine c’è l’alienazione della donna nella struttura patriarcale, la scissione della GENERATRICE dal GENERATO, la cancellazione della MADRE operata nelle diverse società e nei vari culti, mediante la sovrapposizione maschile di un Padre-Dio.
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30.01.2016
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© Iole Natoli
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Il cognome patrilineare, in Italia come in ogni Paese in cui vige, è il burqa culturale delle donne (©Iole Natoli).
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