lunedì 7 aprile 2025

Che ruolo potrebbe giocare la proposta di Dario Franceschini sul Cognome Materno?

 

Le recenti dichiarazioni del senatore Dario Franceschini sull' attribuzione del solo cognome materno alla prole, anche allo scopo di “risarcire” le donne di secoli d'ingiustizia al riguardo, hanno suscitato come prevedibile molte polemiche. Nell'intervista di Simona Sforza l'opinione di Iole Natoli su questa proposta, presentata in data 1 aprile 2025 con Atto Senato n.1438 e annunciata nella seduta n. 289 dello stesso giorno.

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Il cognome materno è una questione politica

By simonasforza 07/04/2025 – Dol’s Magazine

Foto di Giuseppe Majani

Dopo averne parlato in questo articolo, abbiamo voluto approfondire l’argomento, entrando negli aspetti non solo giuridici ma altresì umani ed etici della legge in fieri sul cognome dei figli. Ci ha aiutato a capire meglio la materia il dialogo con Iole Natoli, giornalista pubblicista e blogger, autrice del primo testo in Italia sul Doppio Cognome (1979) e della prima causa civile (1980) per il cognome materno ai figli, che si è dimostrata disponibile a ripercorrere 46 anni di un’attività, mirata a incidere sulla realtà ancora sostanzialmente refrattaria al doppio cognome, cioè alla presenza del cognome di entrambi i genitori in quello del figlio. Il personale è politico, questo il pensiero guida che Natoli ha condiviso con il movimento femminista e che è stato base e ragione per una lotta lunga una vita, condotta attraverso Petizioni formulate mediante possibili articoli di legge e Lettere aperte, inviate alle Commissioni Giustizia e a diversi parlamentari nelle varie legislature.

Per obiettivo non solo un riconoscimento formale, ma una modifica che riformasse nel profondo la realtà, col rendere visibile e finalmente innegabile, nell’interezza della sua portata umana, la figura materna. Strumento della riforma sociale il colpo di grazia, assestato mediante la presenza materna nel cognome, alle invisibilizzazioni innaturali, instaurate dalla strategia patriarcale al fine di negare la personalità e i diritti di ogni donna e di spezzarne i legami con le generazioni successive.

Leggi l’intervista su Dol’s Magazine

 

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