mercoledì 15 gennaio 2020

LETTERA APERTA A GOVERNO E PARLAMENTO PER LA LEGGE SUL #COGNOME DEI FIGLI

Rischia ancor oggi di finire nel nulla la Riforma del #Cognome dei Figli
Che sia sintomo di una forte avversione nutrita nei confronti delle donne?
di Iole Natoli

All’attenzione delle Parlamentari, dei membri del Governo, del Presidente del Consiglio e dei Segretari delle forze governative di maggioranza, qui indicati in ordine alfabetico.

Egregie ed egregi
Min. Elena Bonetti, On. Francesca Businarolo, Pres. del Consiglio Giuseppe Conte, Min. Fabiana Dadone, Segr. Luigi Di Maio, Segr. Pietro Grasso, Segr. Matteo Renzi, Sen. Anna Rossomando, Segr. Eugenio Sangregorio, On. Maria Edera Spadoni, Sen. Paola Taverna, Segr. Nicola Zingaretti,
AL tempo dell’VIII legislatura, la parlamentare Maria Magnani Noya presentò la prima proposta di legge della Repubblica italiana per la modifica delle disposizioni concernenti il cognome dei figli, basata sulla scelta dei genitori tra il cognome paterno o il materno.
Era il 1979 e in quello stesso anno, qualche mese prima, nasceva sulla stampa nostrana la prima bozza di una proposta di legge sul doppio cognome ai figli, formulata da una cittadina non parlamentare.
Siamo entrati da poco nel 2020 e ancora sfogliamo le margherite per sapere se finalmente una proposta di legge in materia vedrà la luce e non solamente il fondo di qualche vetusto cassetto, prima di finire nella spazzatura o in un tritadocumenti per sopravvenuta fine della legislatura.
Non si tratta di una riforma opzionale. Occorre obbligatoriamente dare risposta alla sentenza di condanna emessa nel 2014 dal Tribunale internazionale CEDU nei confronti dell’Italia, nonché alle indicazioni ampiamente motivate contenute nella sentenza 286/2016 della Consulta.
Un silenzio colpevole sul tema da parte degli organi parlamentari preposti e del Governo potrebbe solo convincere le donne della CONSAPEVOLE ASSENZA DI VOLONTÀ di rispettare la loro dignità e i loro diritti, considerato che le autrici delle proposte legislative attualmente alla Camera e al Senato hanno chiuso la loro esposizione dichiarando la conformità del progetto illustrato ai criteri di “INVARIANZA DI SPESA”, come ben sanno le firmatarie Laura Boldrini, Fabiana Dadone, Laura Garavini, Renate Gebhard, Alessandra Maiorino e Julia Unterberger.
Con un plurale non maiestatis ma rappresentativo di buona parte della collettività femminile, invitiamo dunque tutti i parlamentari e i membri del Governo su indicati, nonché altri che abbiano comunque una qualche voce in capitolo, a far includere la riforma delle attuali disposizioni che regolano l’attribuzione del cognome dei figli NEL CRONOPROGRAMMA del Governo e del Parlamento, affinché non accada alle donne di dover distogliere definitivamente lo sguardo dai partiti di maggioranza attualmente alla guida del Paese, per difetto di presa in carico del tema.
Ringraziando per la lettura, porgono i loro migliori saluti:
Iole Natoli
Iole Granato
Jeanine Rosa Bongiovanni
Cinzia Ciriotti
Sara Nicusanti
Sofia Modena
Francesca Pipitone Bottini
Ekaterina Menchetti
Chiara Gallo
Vittoria Camboni
Laura Matteucci
Cristina Gusmeroli
Sara Mortoni
Isabella Deiana
Teresa Manosperti
Davide Fiorucci

Francesca Rosati Freeman
Erica Villa
Donata Maria Murolo
Silvia Arisi
Nicol Lazzarin
Chiara Pesce

Successivamente all'invio ai destinatari indicati, hanno manifestato ancora la loro adesione per mail:
Ilaria Tarabella
Francesca Vianello Moro
Elisa Martinello
Monica Leonessa

Mirella Racchi
Magda Braini

Laura De Benedetti 
Beatrice Feragalli
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15.01.2020

10 commenti:

  1. Condivido quanto espresso nella nota al governo . Maria Luisa Magnarelli

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  2. Aderisco senz'altro a questa lettera aperta. Grazie!

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  3. Aderisco: Gaia Perniceni. Grazie!

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  4. Dovrebbe essere possibile farlo anche per i figli già nati, anche senza il consenso dell'altro genitore e senza un ordine prestabilito (ex prima il padre)

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  5. Basta con questa patria proprietà!

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  6. Sottoscrivo. Se per l'art. 3 della Costituzione niamo tutti uguali, non deve essere previsto alcun assenso del padre.

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  7. Grazie per questa importantissima comunicazione. Se fosse possibile, vorrei aderire come firmataria. Sara Ombrini

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  8. "Aderisco alla lettera aperta” Michèle Bazzanella

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