di Iole Natoli
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Credo che sia arrivato il momento di
mobilitarsi in vari modi per ottenere che passi una buona legge e non un
nuovo sopruso sulle donne.
All'ignobile bozza riportata
da molti giornali, si uniscono la precedente proposta Garavini e la nuova
proposta Nicchi della quale si è appreso oggi, cui si potrebbe anche
affiancare quella contenuta nella PETIZIONE mia e dei sottoscrittori di
cui al link in calce, che andrò a consegnare ai Presidenti di Camera e
Senato pur sapendo che se non sarà adottata da qualche parlamentare non sarà mai
discussa in Parlamento.
Ritengo che sia offensivo per le donne,
che oltre a fornire ai figli la metà del loro patrimonio genetico li
alimentano e allevano NEL LORO CORPO sino al momento della nascita e successivamente
li partoriscono, l'affidare scelte o priorità dei cognomi a ORDINI
ALFABETICI, SORTEGGI e peggio ancora a PERMESSI erogati da chi per natura - certo
non per propria colpevole scelta - contribuisce SOLO con l'altra metà del
patrimonio genetico al "concepimento" di un figlio (ipotesi di
PERMESSO che già da sola configurerebbe una nuova violazione dell'art. 14
della CEDU).
Esistono ben altre possibilità molto
più eque ed è arrivato il momento di impegnarsi a fondo TUTTE E TUTTI. Non
basta avere gruppi su FB: le RETI e ASSOCIAZIONI PER LA PARITÀ
nonché SNOQ devono scendere in campo ad ampio raggio, organizzando
INCONTRI PUBBLICI ed eventualmente anche MANIFESTAZIONI di piazza, affinché
la libera voce delle donne non venga spenta da una nuova mossa autoritaria,
lesiva della loro dignità.
Chiedo alle rappresentanti storiche
e nuove di rispondermi, anzi di rispondere quanto meno ai 1797
sottoscrittori che, firmando la mia petizione, non hanno espresso solo l'adesione
alla forma di progetto in 10 articoli da me studiato ma in primo luogo all'idea
di un cambiamento di matrice assolutamente paritaria, della cui
realizzazione è ormai inderogabile discutere, mettendo le diverse proposte a
fattivo confronto.
Sottrarsi in questo momento a tale
impegno equivarrebbe a smentire le ragioni stesse su cui le varie
organizzazioni di DEMOCRAZIA PARITARIA si fondano, sarebbe fare dei principi
proclamati un abito privo dei contenuti necessari, sarebbe TRADIRE le donne.
Qui trovate
due mie petizioni relative a una legge sul cognome dei figli.
Se da un lato
chiedo a tutti di firmarle entrambe, dall'altra rinnovo l'INVITO alle
RESPONSABILI dei vari movimenti delle donne, affinché si facciano carico,
anche in questa circostanza, di disegnare per tutte e tutti noi un diverso
futuro.
http://www.change.org/it/petizioni/proposta-di-legge-in-10-articoli-per-il-doppio-cognome-paritario-al-parlamento-italiano-al-dipartimento-per-le-pari-opportunità
http://www.change.org/it/petizioni/nel-cognome-della-madre-e-del-padre-richiesta-di-emendamento-necessario-no-alla-casualità-e-no-alle-donne-sotto-tutela
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Milano, 12 gennaio 2014
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©Iole
Natoli
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E se poi
il doppio cognome come formula unica non dovesse proprio andar giù all'Italia
dei cultori delle scelte per altri (tra cui di certo non ci sono io), non ci
vorrebbe molto a definire una variante più "liberal" di questo
progetto...
DI DEFAULT doppio cognome con
cognome materno in prima posizione, salvo diverso accordo tra i genitori
sull'ordine dei cognomi o su un cognome unico materno o paterno... e sarebbe
già fatta. Nessun problema di disaccordo, perché se non si dovesse produrre
un diverso accordo, la regola ci sarebbe già.
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Il cognome patrilineare, in Italia come in ogni Paese in cui vige, è il burqa culturale delle donne (©Iole Natoli).
domenica 12 gennaio 2014
NEL COGNOME DELLA MADRE / A SNOQ, RETI e ASSOCIAZIONI di PARITÀ
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