martedì 7 gennaio 2014

SOCIETÀ / IL COGNOME DEI FIGLI - Strasburgo condanna l’Italia per la patrilinearità del cognome


Alessandra Cusan e Luigi Fazzo hanno ragione per la Corte Europea
Basta ritardi, occorrono riforme
di Iole Natoli

Una nuova Petizione indirizzata al Presidente della Repubblica:
BASTA con MOTIVAZIONI e CONSENSI
per l'aggiunta del COGNOME MATERNO



La recente condanna per l’Italia da parte della Corte Europea consegue all’incredibile ritardo di cui continua a macchiarsi il Paese, a causa della mancata modifica legislativa delle norme e/o delle prassi che sanciscono l’esclusione del cognome materno dal cognome dei figli all’atto della nascita. 

L’Italia, stabilisce la sentenza della Corte Europea che ha accolto la denuncia di violazione avanzata da Alessandra Cusan e Luigi Fazzo, che in Italia si sono visti negare la possibilità di dare ALLA NASCITA ai loro figli il cognome materno al posto di quello paterno, deve adottare riforme legislative o di altra natura per ottemperare agli obblighi che le derivano dal trattato di Lisbona, da tempo sottoscritto e ratificato.
La nostra proposta di cui alla Petizione sul DOPPIO COGNOME PARITARIO (quiva più in là di una pur necessaria e non più rinviabile cancellazione della discriminazione nei confronti delle donne; nel rispettare infatti la parità dei diritti delle coppie genitoriali, riconosce come prioritario il diritto dei figli di ricevere entrambi i cognomi dei genitori, al fine di essere stabilmente collegati ai padri e alle madri e alle loro famiglie d’origine, anche in caso di possibili successivi inserimenti in nuove famiglie dei loro genitori (c’è chi dimentica che il divorzio esiste…).
Sappiamo bene che il nostro Parlamento tenderà ancora a non mettere all’ordine del giorno le proposte sul cognome materno: dal 1979 a oggi si è impegnato alla grande per lasciarle decadere tutte quante e nulla lascia supporre che non ci riproverà per altro tempo. Una reale vergogna nazionale da cancellare e per la quale vi sono poche scusanti anzi nessuna, dato che non si può nemmeno addurre quale alibi la motivazione dei costi, che concernono solo la modifica dei moduli anagrafici.
Fra tre mesi potremo leggere la versione definitiva della sentenza di cui oggi da noi si discute (qui   il testo ancora suscettibile di modifiche). Intanto dovremmo ottenere un immediato aggiornamento del D.P.R. n. 54 del 13 Marzo 2012, che abolisca espressamente la richiesta di motivazioni e di consensi per le richieste di aggiunta del cognome materno al proprio o a quello dei propri figli. Lo riteniamo irrinunciabile e sul piano morale e su quello pratico, dato che si sono verificati dei casi in cui richieste di tale natura sono state respinte perché “non sufficientemente motivate”, secondo la visione misogina di qualche Prefettura particolarmente retriva.
Ecco dunque una nuova Petizione, questa volta indirizzata al Presidente della Repubblica:
BASTA con MOTIVAZIONI e CONSENSI per l'aggiunta del COGNOME MATERNO
http://www.change.org/it/petizioni/basta-con-motivazioni-e-consensi-per-l-aggiunta-del-cognome-materno-prevista-dal-decreto-presidenziale-2012
FIRMATE e FATE FIRMARE!

Milano, 7 Gennaio 2014
© Iole Natoli

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