C’era una volta il principio di NON CONTRADDIZIONE
di Iole Natoli
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Si apprende dal sito del Senato che il 21 gennaio nella seduta n. 170 è stato presentato l’Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00204 (->∆), relativo all’urgente necessità di provvedere a una legge sul Cognome dei Figli dopo la nota Sentenza di Strasburgo.
Quando l’ho visto ho provato un enorme sollievo leggendo quanto segue:
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«Il Senato,
premesso che:
la Corte di Strasburgo ha stabilito» ecc. ecc.
«impegna il Governo:
1) a promuovere e sostenere le iniziative legislative di immediato recepimento della sentenza della Corte di Strasburgo;
2) a sostenere le proposte di legge volte a promuovere una riforma organica della disciplina dei cognomi dei figli che riconosca la pari dignità delle donne nel contesto di una libera scelta del cognome da attribuire ai figli, che permetta ai genitori, nonché al figlio stesso una volta maggiorenne, di poter optare per entrambi i cognomi dei genitori nell'ordine da loro stessi stabilito, o per un solo cognome».
“Finalmente!”, ho pensato, “è vero che io sono sempre stata più favorevole al solo doppio cognome per delle fondatissime ragioni che non alla formula mista, però le premesse per una buona legge ci sono quasi tutte. Ottima presa di posizione di senatrici e senatori. Chissà chi sono”, mi sono detta dopo qualche secondo.
Alcuni nominativi li conoscevo già, ma non tutti. Di conseguenza ho posto a confronto i nomi dei firmatari dell’atto ispettivo con quelli dei firmatari dei vari progetti di questa legislatura.
Sorpresa! C’è, tra coloro che nell’atto ispettivo sostengono la necessità della scelta dei figli da maggiorenni, chi ha cofirmato una proposta nella quale la scelta dei figli non compare nemmeno attraverso lo spioncino di una porta e c’è anche, tra i sostenitori nell’atto ispettivo della pari dignità delle donne, chi ha firmato una proposta che prevede il mantenimento del 143-bis attuale SOLO PER LE DONNE o la preminenza della decisione dell’uomo in caso di disaccordo tra i coniugi.
“Come sarà stato possibile?!”, mi sono chiesta piuttosto sconcertata. Poi un lampo di luce mi ha attraversato la mente rendendomi finalmente tutto chiaro.
Ecco, io non so bene come si proceda in Parlamento quando si chiede ad altri parlamentari di sottoscrivere una propria proposta, però adesso mi figuro una scena più o meno così.
Un incontro in un qualche corridoio, bar o altro luogo deputato.
- Ciao Amilcare, senti, ho preparato una proposta di legge e mi farebbe piacere che la firmassi anche tu.
- Ma certo, Genoveffa, di che si tratta?
- Di un divieto di coloritura artificiale per i carciofi e i cavoli cappuccio.
- Sono perfettamente d'accordo!
- A dire il vero riguarda solamente il giallo e il blu, perché se invece si tratta del rosso rubino...
- Non ha importanza. È sempre un enorme progresso ridurre il numero delle possibili sofisticazioni alimentari e delle variazioni più o meno genetiche degli alimenti. Dimmi dove devo firmare.
- Ecco. Proposta di legge per l'esclusione del giallo e del blu dagli additivi utilizzabili nelle produzione dei carciofi e dei cavoli cappuccio in Friuli-Venezia Giulia.
- Uhm... nella provincia di Udine e limitatamente alla zona di Lignano Sabbiadoro, c'è scritto.
- Beh, sì. Capirai che il blu risalta troppo sul dorato della sabbia di Lignano e invece il giallo affonda completamente. Hai presente la teoria dei colori di Klee?
- No, però credo che tu abbia ragione. Il rosso rubino circondato dall'oro della sabbia fa un bell'effetto a vedersi.
- Certo. Anche se in fondo la sabbia non è proprio sui campi di coltivazione dei carciofi e dei cavoli. Però idealmente ne costituisce il contorno.
- Fatto.
- Oh, mille grazie! Se conosci altri colleghi che potrebbero essere interessati al problema, mandali da me. Dobbiamo raggiungere un numero di firme abbastanza alto e magari a schieramento trasversale per far passare, senza i prevedibili ostacoli, questa insostituibile riforma!
(Più o meno, naturalmente)
SIPARIO
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10.03.2014
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© Iole Natoli
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Il cognome patrilineare, in Italia come in ogni Paese in cui vige, è il burqa culturale delle donne (©Iole Natoli).
lunedì 10 marzo 2014
PARLAMENTO / Atti di sindacato ispettivo, proposte di legge, strane adesioni e un po’ di umorismo
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